A quelle lacrime che nessuno vede, che noi aspettiamo,
di cuori alleggeriti dalla gioia e appesantiti dalla nostalgia,
che si sa,
domattina,
non vederla a colazione, non sarà così semplice.
Lo so bene, io che sono stata sposa.
Mano nella mano con mio papà, verso l’altare, verso il mio futuro marito.
Lo so bene io che sono li, accanto a voi, ad osservarvi e commuovermi con voi. In attesa di un altro abbraccio, e un altro ancora.
Da quei papà, già vestiti, seduti sul divano sotto l’aria condizionata, in attesa di indicazioni dal resto della famiglia in trepida, felice, preparazione.
Messi li, nel corridoio, in attesa di aprire quella porta che per magia trasforma una bambina in sposa.
La prima impressione dei papà è tra le foto che da sempre mi piace fare.
Anche se la commozione è sempre riservata ad altri momenti, quando uno meno se lo aspetta.
“E ora che dobbiamo fare? Dove mi metto?”
“Sua figlia deve stare al lato del suo cuore.”
E in automatico, si portano la mano sul petto “di qua.”
Pronti per uscire, sono sempre gli ultimi a chiudere la porta.
Si guardano, si sorridono ed escono.
A braccetto o mano nella mano.
La sposa e il suo primo cavaliere.
E mi innamoro, per l’ennesima volta, in una giornata che mi vedrà farlo ancora tante volte, con gli occhi puntati sempre sulla mia figura preferita di quel giorno:
i papà.